La Cipolla Belendina diventa presidio Slow Food

La Cipolla Belendina di Andora è il sedicesimo Presidio Slow Food della Liguria. Grazie alla Condotta di Finale, Albenga e Alassio a fine anno 2018 è arrivata la buona notizia. Artefice principale del successo è il vulcanico Marco Gagliolo già protagonista di altre iniziative per la valorizzazione dell’enogastronomia ligure.  Racconta Gagliolo: “E’ una cipolla che, stando alle ricerche che abbiamo fatto e alle testimonianze dei contadini più anziani, si comincia a coltivare ad Andora a cavallo dell’800 e del ‘900. Probabilmente, a noi piace pensarla così, ma ci vorranno degli studi scientifici per provarlo, la cipolla arriva dal mare, portata da Settimio Denegri, da giovane marinaio e, dopo la nascita del secondo figlio, contadino in località Mezz’acqua, mezzadro dei Momigliano, famiglia torinese che aveva comperato una grande proprietà ad Andora”.  Del resto le cipolle, tutte le cipolle, arrivano dall’Oriente ed è quindi possibile che Denegri abbia incontrato la cipolla durante uno dei suoi viaggi e portato ad Andora le semenze. Marco Gagliolo “salta” la prima metà del ‘900, quando Andora, assieme ad Albenga, era la capitale dell’agricoltura rivierasca (si coltivavano pomodori, zucchine e, soprattutto, era famosa per i suoi frutteti) ed arriva agli Anni ’60: “Sono gli anni in cui Andora scopre una vocazione turistica importante ma lo sviluppo edilizio, tra seconde case, alberghi, campeggi, porterà via molti terreni all’agricoltura, con il rischio di perdere anche la nostra cipolla. Per fortuna qualche contadino continua a coltivarla, siappure per uso poco più che famigliare. Ma il vero artefice del miracolo dell’esistenza ai giorni nostri della cipolla rossa di grosse dimensioni a forma di fiasco e dal sapore dolcissimo è il mezzadro Trentino Bellenda, Trentin, che per decenni ne ha curato la semenza e la riproduzione, di qui il nome Belendina”.

Vedremo di dedicare un articolo alla Cipolla Belendina su un prossimo numero di Liguria Food.

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