Le altre strade che portano a Genova

Le chiamano vie alternative. Sono la salvezza per migliaia di cittadini dell’entroterra che devono raggiungere il ponente genovese o ligure. Ma il concetto vale anche in direzione opposta. Storie di una campagna del capoluogo regionale che in mezzo alla tragedia propone un rimedio per qualche ora di spensieratezza all’insegna di gusto, tradizione e amore per il territorio. Succede così che da queste parti nessuno neghi i problemi sul fronte viario, peraltro, destinati ad aumentare in pieno autunno. Tuttavia, proprio dalle alture di Genova, giunge una soluzione non rivolta a pendolari, ma certamente ideale per chi, magari nel fine settimana, vuole godersi il verde dei monti unito a qualche scoperta fuori dal comune. Riferimento, la strada che da Torbi di Ceranesi conduce a San Carlo di Cese, sotto la Madonna della Guardia, per approdare a Pegli così da bypassare il nodo cittadino legato al crollo del Ponte Morandi. Intorno ai vari tornanti, che salgono dalla frazione ceranesotta, insistono numerose aziende agricole ed enogastronomiche spesso condotte da giovanissimi: “Nelle attuali settimane abbiamo visto un incremento del passaggio di auto e moto.

Dal canto nostro, proviamo a farci trovare pronti offrendo le bontà di queste parti per le quali lavoriamo duramente ogni giorno. La nuova strada del gusto? Certamente, la via di chi si impegna per fare prodotti genuini alzandosi alle 6 di mattina” spiegano i protagonisti. In questo caso, la voce è quella di Marta Vigo, giovanissima titolare dell’azienda Pilan: un caseificio costruito su misura in cui protagonista è il latte di capra. Lei lavora anche con il supporto del fratello Marco, poco più di 40 anni in due. Lì si fanno formaggi e non soltanto. Spiccano pure ricotte e yogurt, vendute direttamente ai margini della strada che sale sul Figogna.

Cartelli e bandiere avvisano della presenza, talvolta, ci sono pure alcuni bambini del posto che invitano allo stop. Roba da vera montagna, insomma. Al fianco di Marta c’è pure il fidanzato Stefano che vende miele puntando direttamente sul proprio cognome, apicoltura Cereseto: “Finalmente una buona stagione dopo tanta sofferenza causata dagli agenti atmosferici delle ultime stagioni”.

Qualche chilometro più a nord, il paradiso dei biscotti: “Le delizie di Silvia”. È il laboratorio attivo a Lencisa condotto da una ragazza che prepara gustose ricette dolciarie già conosciute oltre i confini paesani. Intorno al suo locale, due ristoranti che puntano su tradizione e genovesità: Bertin e Bicci. Ancora lì, il negozio di commestibili che segna una testimonianza di chi porta avanti una battaglia di tenacia offrendo generi di prima necessità indispensabili a comunità sempre più prive di comodità.

La salita prosegue e, chi lo desidera, può svoltare a sinistra trovando il Santuario con le offerte più note legate al mondo della preghiera, ma anche del ristoro. Se invece si vuole scendere subito a valle, la planata per Pegli ingloba altre trattorie nonché la presenza dello storico Mulino di Pegli: autentico tempio per la produzione della farina di ceci utilizzata nella farinata di Genova.

Due vallate, Polcevera e Varenna pronte a combattere i disagi con gusto, bontà e fatica quotidiana. L’identico teorema che viaggia sull’altra via montana, quella che sale da Praglia e scende a Campo Ligure: osterie di un tempo, profumi veri e gente genuina.

Valgono la visita:

  • Il Santuario della Madonna della Guardia
  • La natura del circondario

Indirizzi Golosi:

  • Molino di Pegli – Via Granara 14 – Genova Pegli
  • Caseificio Pilan – Via Nuova al Borgo, 2A – Torbi
  • Le Delizie di Silvia – Via Vaccarezza, 5 – Ceranesi
  • Ristorante Bertin – Via Lencisa, 21 – Ceranesi
  • Ristorante Bicci – Via Lencisa, 6/A – Guardia

Articolo di Gilberto Volpara – foto archivio MR Comunications

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