Il Pesce d’Aprile di Savona

Il primo aprile è in tutto il mondo il giorno degli scherzi che vengono comunemente chiamati Pesce d’Aprile e si è ormai persa l’origine da cui ha preso il via questa tradizione che forse è stata uno dei primi esempi di globalizzazione. Con l’era di internet non si contano le bufale lanciate proprio in questo giorno e anche l’enogastronomia ligure ne è stata vittima lo scorso anno quando, un sito locale, ha lanciato la fake news che affermava che la Salsa di Noci aveva ottenuto il riconoscimento di patrimonio dell’umanità dell’Unesco a discapito del pesto. Scherzo al quale hanno creduto in molti e che ancora adesso viene rimbalzato su altri siti che continuano ad affermare questa facezia.

A Savona però viene proposto anche un dolce specifico per la ricorrenza. Basta fare un giro per le pasticcerie storiche del comprensorio per vedere nelle vetrine il vero e unico Pesce d’Aprile savonese. Abbiamo fatto un po’ di ricerche e abbiamo trovato anche quello che potrebbe essere l’inizio di questa tradizione, nata forse ancora una volta dalla rivalità tra Savona e Genova. Ai tempi della dominazione genovese, il Doge in visita al quartiere Fornaci, venne attorniato dai pescatori che per burla gli appesero un pesce finto sulla schiena. Il Doge non aveva un gran senso dell’umorismo e, offeso, minacciò rappresaglie. Fu allora che i pescatori per calmarlo andarono in una pasticceria locale e chiesero di preparare  un dolce unico per calmare l’ira del Doge. Non sappiamo se sia solo una leggenda o storia vera, il fatto è che solo a Savona si prepara questa torta dalla forma di pesce (e posso dire una cosa: sono originario delle Fornaci e ricordo benissimo che uno degli scherzi preferiti alle elementari era attaccare un pesce di carta sulla schiena del vicino di banco…)

Ma veniamo al dolce… la base è un pan di Spagna farcito con crema e ricoperta di glassa a cui viene data la tipica forma di pesce. Ogni pasticceria ha la sua variante sul tipo di crema e sulle decorazioni. Ringraziamo la Panetteria Genta Enrico di Quiliano che ci ha permesso di seguire la lavorazione in diretta e se passate da Savona e dintorni  nel mese di marzo non mancate di assaggiarlo. Dal 2 aprile il dolce scompare per ritornare ai primi di marzo dell’anno successivo.

 

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