A Ranzo l’Oleificio Sociale apre anche un punto vendita di specialità della Valle Arroscia

Era il 1953 quando alcuni olivicoltori di Ranzo, Valle Arroscia, alle spalle di Albenga, ma già provincia di Imperia, decisero di unire le forze e, al posto di utilizzare i loro antichi, piccoli frantoi familiari, ricchi di storia e fascino, ma certamente antieconomici, costruire un grande e moderno (per i tempi) frantoio sociale. E’ in quell’anno, infatti, che nasce l’Oleificio Sociale di ranzo, una realtà che, con l’andare degli anni, l’abbandono degli uliveti (ora, per fortuna si assiste ad una forte inversione di tendenza, con l’olio ligure sempre più sugli scudi), il costo per gestire l’uliveto in Liguria, la scarsa cultura dell’olio di qualità che, per forza di cose, costa più di quello industriale, rischiava di chiudere.

Così, negli ultimi anni, quel che serviva solo a produrre olio per i singoli soci (addirittura lo storico e prestigioso marchio era stato dato in affitto a privati), una trentina in tutto, si servivano del frantoio solo per far macinare le proprie olive. Ora il vento sembra cambiato, non solo perchè l’olio ligure, di taggiasca soprattutto, ma anche pinola, mortina e colombaia, le cultivar presenti in Valle Arroscia, è diventato molto richiesto, spuntando ottimi prezzi sul mercato, ma anche perchè alla guida dell’Oleificio Sociale di Ranzo è subentrata una nuova, giovane dirigenza presieduta da Luca Deperi, storica famiglia di agricoltori del borgo. “Stiamo cercando, siappure con fatica, di cambiare la mentalità ligure dell’entroterra e non solo. Vogliamo far capire che solo unendo le forze, come fecero nel 1953 i nostri nonni, potremo sviluppare questa bella realtà. Oggi i soci sono diventati 40, ma siamo consapevoli che non basta”, esordisce Luca Deperi. Ed ecco l’idea, diventata realtà lo scorso primo luglio: un moderno punto vendita di olio, olive in salamoia e specialità liguri, con una filosofia che soddisfi tutti i soci. “Siamo agli inizi, le difficoltà non mancano, ma qualche piccolo passo lo stiamo facendo”, spiega Deperi. E aggiunge: “Per prima cosa siamo tornati in possesso dello storico marchio dell’oleificio, poi abbiamo aperto, direttamente sulla strada, in frazione Canata, di fronte alla farmacia, il nostro punto vendita, alle spalle del frantoio. Oltre alla vendita del nostro olio si è deciso di vendere vini, marmellate, miele, salse, sottolii, i prodotti da forno del panificio Cacciò di Gavenola. In pratica una vetrina per i nostri soci, inutile fare le salse in frantoio quando già le fanno i soci, meglio vendere l’olio, di altissima qualità, prodotto da tutti gli associati e dare ai soci la possibilità di vendere i loro prodotti. In questo modo tutti gli associati hanno la possibilità di guadagnare e sono più coinvolti nel buon andamento anche del punto vendita”. Il frantoio, la parte di produzione olearia, è molto ampia, la macina è ancora in pietra e all’Oleificio sociale fervono i lavori per la verifica di tutti i macchinari, anche se non sarà una grande annata dal punto di vista quantitativo, la qualità dell’olio della Valle Arroscia rimane fuori discussione anche quest’anno.

 

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