Lucinasco, dove l’olio è di casa

Il nome della località rimanda ad un fondo agricolo romano ligure sicuramente molto esteso, come il territorio comunale attuale.

Lucinasco, territorio oggi quasi del tutto popolato di olivi, che si fanno bosco e pascolo verso il passo della Madonna dell’Acquarone e secolari vie di crinale. Lucinasco è la sintesi della Liguria occidentale come entroterra e oggi si impone come una meta ricercata da viaggiatori, da conoscitori, da ospiti nel vero senso della parola. L’avvicinamento a Lucinasco sulla strada principale è sinuoso. Improvvisi squarci panoramici sulla Valle Impero e sequenze ininterrotte di olivi collocati su terrazzamenti sorretti da migliaia di metri cubi di muri in pietra a secco. Oggi Lucinasco vuol dire soprattutto oliva taggiasca e quindi l’olio extravergine di oliva. Qui non c’è più un oliveto abbandonato e questo è un segno di un recupero agricolo fondamentale, perché se il coltivatore è presente sul terreno, in Liguria lo presidia e lo salva dall’erosione. A Lucinasco è nata la nuova olivicoltura ligure con le periodiche “Giornate Olivicole di Lucinasco”, a partire dagli anni Ottanta del Novecento. Dunque begli alberi, bell’ambiente, olio extravergine di oliva ottimo e ovviamente olive Taggiasche in salamoia, denocciolate sott’olio, patè di olive Taggiasche. Si parla di una Comunità che ha conservato nel tempo il piacere, il gusto per le cose buone e per la Cultura enogastronomica di famiglia.

Come non ricordare i pranzi e le cene in occasione delle feste di settembre, Sant’Antonino e la Cappelletta dell’Acquarone. Un trionfo di portate liguri, con riflessi piemontesi, tra verdure ripiene, coniglio alla ligure e bugie  dolcissime. È il ricordo dei matinée pomeridiani, di cantina in cantina, mangiando acciughe (ah, il mare, non lontano) e bevendo vino locale.

Perché anche la vigna a suo tempo è stata importante. Lucinasco, poi, ha un profilo monumentale che attraversa i secoli. La parrocchiale antica di Santo Stefano, con molte pietre medievali, si staglia con i suoi profili barocchi su di un laghetto già abbeverata, a creare uno scenario unico in Liguria. Isolato, tra castagni e roverelle, si erge il santuario tardoquattrocentesco della Maddalena. Rende sacro il territorio, opera di mastri murari antelamici, originari dell’area del lago di Como, meta privilegiata di camminate sui sentieri storici, dagli olivi al bosco appunto.

L’abitato principale occupa una cima collinare. È nato sotto un antico castello signorile, dei Ventimiglia, si è sviluppato su tre livelli concentrici di costruzioni su pendenza e ha un suo risalto visivo nei profili della chiesa parrocchiale di Sant’Antonino. Santo Stefano, Sant’Antonino, ecco le devozioni bizantine che rimandano a più di 1400 anni fa. All’interno della chiesa principale si rimane sbigottiti dal respiro di uno spazio a navata unica con pianta ellittica, nonché dalla densità di marmi, stucchi e opere d’arte.

L’oratorio di San Giovanni Battista, per una confraternita tuttora esistente, è oggi la sede di un museo di arte sacra che ospita opere di assoluto rilievo come il Compianto del Cristo Morto, scolpita in legno seicento anni fa e dotata di forte impatto emotivo. Il museo è dedicato a Lazzaro Aquarone, commerciate di panni tra Cinquecento e Seicento a Genova, originario di Lucinasco e scultore per diletto, autore di varie statue mariane e altre opere presenti nelle chiese locali.

A lui un ricordo, che si amplia in altre sedi museali che ci raccontano come era fatta una casa contadina ancora addentro il XX secolo, uno storico frantoio “a sangue” ovvero a trazione animale ed umana, la cantina ricavata nella cisterna del castello, la stalla, la bottega del ciabattino e tutti gli attrezzi di un’agricoltura che, nel tempo, ha compreso anche la vite, il frumento, le castagne. Infine, è bello conoscere il territorio di Lucinasco, dove il museo si fa sempre di più vita vissuta nelle mulattiere, nelle caselle di pietra per i pastori, nelle frazioni di Borgoratto e Case Moline, poche case che guardano la valle del Maro. Olivi, poi boschi, poi pascoli, cose buone per il palato e per la mente.

Alessandro Giacobbe

LE ECCELLENZE ALIMENTARI

Percorrendo la tortuosa strada che sale a Lucinasco è subito evidente che l’Olio è una delle risorse più importanti per il territorio e che qui hanno sede aziende che hanno fatto della qualità la propria bandiera.

La prima che si incontra subito prima del borgo è Olio Ansaldi. Dal 1877 (5 generazioni) la famiglia Ansaldi si dedica all’olivicoltura: l’azienda produce esclusivamente olio extravergine di oliva da Olive di varietà taggiasca. Le oltre 10.000 piante si trovano principalmente sul territorio del comune di Lucinasco e una parte nel comune Borgomaro, nell’entroterra imperiese. Presso la sede è stato allestito un piccolo Museo dell’attività contadina dove è possibile degustare e acquistare i prodotti tipici. Il contatto con il cliente finale è una delle prerogative dell’azienda che piuttosto che affidarsi a grossisti o rivenditori ha deciso di investire su propri punti vedita. L’Olio Ansaldi, oltre alla sede ha un negozio nel centro di Lucinasco e lo trovate  nei negozi di Imperia, Diano Marina e l’ultimo nato di Sanremo. Negozi che sono vere e proprie boutique del gusto nei quali ai prodotti dell’ulivo (olio extravergine, olive taggiasche in olio o in salamoia, patè di olive) si affiancano tutta una serie di prelibatezze liguri. La conduzione familiare fa si che in questi negozi sia facile incontrare un componente della famigli Ansaldi che saprà introdurvi alla degustazione dell’olio. Per maggiori info www.olioansaldi.it Via Roma – Lucinasco tel.0183.52401 – 347.5640640.

Percorrendo ancora qualche centinaio di metri ecco l’Azienda Agricola Dinoabbo. Negli anni sessanta Dino Abbo ha  fondato la sua azienda con l’obiettivo di nobilitare l’Olio Extravergine di Oliva Taggiasca. L’antico frantoio in pietra Colombina e la separazione a mano dell’olio dall’acqua di vegetazione sono i tratti distintivi della lavorazione delle olive, rigorosamente cultivar Taggiasca, scelta dalla famiglia Abbo. Dino insegna che la dedizione al lavoro e la passione sono un’arma vincente e alla sua scomparsa avvenuta nel 2006 il testimone passa in mano alle nuove generazioni. Oggi l’azienda vanta un prodotto di altissima qualità presente, in piccole quantità, sulle tavole di tutto il mondo. Non solo olio però, Dino Abbo propone anche Olive Taggiasche in Salamoia, Olive Snocciolate sott’ Olio ed il Patè di Olive Taggiasche. Dal 2021 l’azienda è entrata nel Consorzio Olio DOP Riviera Ligure e ha presentato la sua etichetta. Per un assaggio vi consigliamo il vicino Agriturismo Dinoabbo:  una casa da sogno, immersa nel verde, con zona Barbecue, grande giardino e vasca idromassagio esterna,  il luogo ideale dove dimenticare ogni cosa. Gli appartamenti sono tutti con ampia terrazza, arredati in modo classico con cura al dettaglio e dotati di ogni comfort, nei quali l’ospite potrà rigenerarsi e godere della tranquillità delle colline liguri immerse nel verde degli ulivi ed in lontananza il mare… Al vostro risveglio sarete deliziati da abbondanti colazioni a base di torte, crostate e marmellate di propria produzione. Per info: Azienda Agricola Dinoabbo, Via Roma, 2 bis 18020 Lucinasco IM. Email: info@dinoabbo.it. Tel: +39 0183 52411.

Segnaliamo infine anche l’azienda Agricola Carlo Siffredi che ha la particolarità di produrre solo olio DOP Riviera Ligure e svolgere un’importante funzione nella valorizzazione dell’oliva taggiasca.

 

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