Colline di Levanto D.O.C.

A qualche chilometro da Genova verso il levante incontriamo una zona di paesaggi a picco sul mare che rispecchia il carattere e l’essenza della personalità ligure.

Quella bellezza più intima (che non ha nulla da invidiare ai rinomati comuni attigui delle Cinque Terre), che Bonassola, Framura, Deiva Marina, Moneglia e Levanto vantano negli incantevoli panorami marini tra piccole spiagge poco affollate, insenature e scogliere a picco sul mare, risultando veramente unici dal punto di vista paesaggistico.
Basta seguire il tracciato della vecchia ferrovia ottocentesca, raccordo tra i sopracitati borghi marinari, per immergersi in un mare affascinante, in incantevoli scorci e in boscaglie dove si percepiscono intensamente i profumi della macchia mediterranea
Framura, con il suo territorio scosceso, degradante fino al mare, e un panorama mozzafiato, è un insieme di piccoli agglomerati di case (uniti tra loro da una fitta rete di antichi sentieri) che conserva il fascino di epoche passate, risalenti alle popolazioni liguri preromane. Con la conquista da parte di Roma nel II° secolo a.C , si diede maggior impulso alla costruzione di numerose infrastrutture (la Via Aurelia in primis), porti floridi dai quali partivano quasi tutte le rotte commerciali dell’impero.
Evidenti sono anche gli influssi della dominazione Bizantina e Longobarda: le varie torri di avvistamento costruite a protezione delle scorribande saracene.
Ricchi anche i fondali marini antistanti la costa, meta di esplorazioni subacquee con numerosi relitti ed un panorama di fauna sommersa impagabile.
Anche il borgo di Bonassola, affacciato su un golfo dipinto da un mare incontaminato, circondato da fiori e flora della macchia mediterranea, ha saputo conservarsi come luogo di riposo e meditazione, ispirando perfino il poeta Montale che la descrisse con versi ancora oggi attuali:

Nelle chiare mattine si fondevano
 dorsi di colli e cielo; sulla rena
 dei lidi era un risucchio ampio, un uguale
 fremer di vite
, una febbre del mondo; e ogni cosa 
in sé stessa pareva consumarsi.

In questo piccolo lembo di Liguria, gioiello di architettura ligure con le sue case pastello e i caruggi che profumano di focaccia appena sfornata, dove il mare si annusa, il silenzio si percepisce e le terrazze si fanno ancora più scoscese e ripide, le viti sono aggrappate a questo terreno impervio, capace di dare vita ad una DOC “Colline di Levanto” racchiusa, ad est dalla rinomata Cinque terre DOC e ad ovest dalla DOC Golfo del Tigullio Portofino.
Le uve destinate alla produzione dei vini DOC Colline di Levanto sono prodotte nella zona che interessa la provincia di La Spezia e comprende i territori dei comuni di Levanto, Bonassola, Framura e Deiva Marina.
Furono probabilmente i Greci, intorno al V secolo a.C. a iniziare la produzione vinicola sulle colline di Levanto, trovando una via commerciale, presso il porto di Luni, popolosa e attiva città dell’ Etruria.
Nel Medioevo, con la nascita dei Comuni e la costruzione del castello dei Malaspina, l’attività mercantile e commerciale della zona di Levanto si intensificò notevolmente, determinando uno sviluppo demografico e agricolo e, conseguentemente, un incremento delle aree coltivate, grazie all’introduzione dei terrazzamenti. La vite e l’olivo, insieme ad altre colture orticole, sfruttarono ogni spazio conquistato ad un territorio che sarebbe stato inaccessibile, e nell’Ottocento venne raggiunta la massima espansione delle aree coltivate a vigneto.
Qui crescono vitigni autoctoni come l’Albarola, il Bosco e il Vermentino; dalle loro uve a bacca bianca si ricavano i vini che nel 1995 hanno ottenuto la denominazione di origine controllata; non mancano però vitigni di chiara provenienza toscana come il Sangiovese e il Ciliegiolo che vanno a costituire la base per i vini rossi.
La denominazione di origine controllata “Colline di Levanto” si declina in tre versioni:
“Colline di Levanto” Bianco i cui vitigni sono Vermentino (almeno il 40%) Albarola (almeno il 20%) e Bosco (almeno il 5%) e la restante parte che può essere coperta da uve provenienti da altri vitigni a bacca bianca coltivati nella regione;
 “Colline di Levanto” Vermentino: Vermentino (minimo 85%); possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, consentiti dalla Regione Liguria, fino ad un massimo del 15%. 
“Colline di Levanto” Rosso e Novello: Sangiovese (minimo 30%) Ciliegiolo (minimo 20%) con la possibilità di aggiungere altri vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione in Liguria (fino ad un massimo del 50%).

Nel 1978, per contrastare il progressivo abbandono dei vigneti e degli oliveti, nacque la “Cooperativa agricoltori vallata di Levanto”, che diede un sostanziale e decisivo impulso alla viticoltura e alla vinificazione, adottando moderne tecniche di cantina e facendo da traino e riferimento costante per nuove realtà imprenditoriali.
Azienda di grande rilevanza a Bonassola è l’Azienda Agricola Valdiscalve, che dal 2003 ha contribuito a recuperare gli antichi vigneti in stato di abbandono, riqualificando il territorio attraverso la ricostruzione delle antiche terrazze e dei muretti a secco tipici del paesaggio locale. Dal suo impegno è nato Vermenting Colline di Levanto Bianco DOC, in due etichette prodotte rispettivamente in un vigneto a circa 350 mt s.l.m., Vermenting Terre di Reggimonti, e in un vigneto che si trova su un pendio a ridosso del mare, Vermenting Costa di Macinara. Con una produzione di circa 6.000 bottiglie l’anno e una superficie vitata di circa 1.5 ettari, Vermenting è un vino di grande personalità che si propaga dall’olfatto al gusto.
Altra azienda importante è Cà du Ferrà fedele al territorio e alle tradizioni antiche nel rispetto di un luogo com’era in origine. L’azienda, punta a riportare alla luce varietà come il Ruzzese, il Rossese Bianco, il Picabon, l’Albarola Kihlgren e il raro Vermentino Nero, presenti fin dall’antichità in questo lembo di terra e in parte dimenticati e persi nel corso della storia recente.
In tutte le DOC liguri, i produttori stanno investendo in moderne cantine e nuove tecniche di vinificazione per migliorare sempre più il risultato finale, (e direi con ottimi risultati!): ciò è suffragato dalla sempre maggiore attenzione che il mercato e le guide del settore riversano nel vino ligure. Anche in un piccolo territorio come la DOC Colline di Levanto, gli operatori tendono a evidenziare maggiormente le caratteristiche peculiari che il terroir concede, e a lavorare in cantina un prodotto che, già dalla vigna e dalle caratteristiche delle uve, ha le note marcate del territorio.
I bianchi della Colline di Levanto DOC si presentano con un colore giallo paglierino più o meno intenso; il Colline di Levanto Vermentino è caratterizzato da un giallo paglierino, solitamente piuttosto limpido e luminoso, mentre il Rosso e il Novello hanno un colore rubino più o meno intenso.
Al naso il Bianco ha un corredo aromatico delicato e persistente che evidenzia note di fiori di campo, il Vermentino ha un aroma intenso e fruttato, con sfumature che ricordano la mela, l’ananas e il fiore d’acacia.
Il Rosso ha un aroma delicato e persistente con note di viola, frutta rossa, e leggera speziatura.
Tutti i vini hanno un’acidità contenuta, colori mediamente intensi ma vivaci, aromi fini in prevalenza floreali e fruttati, sapidi all’esame gustativo. Pur avendo un corredo aromatico importante, grazie alle peculiarità sopraddette, questi vini hanno il pregio di avere una pronta beva, ed essere caratterizzati da sapori di macchia mediterranea, erbe aromatiche, sentori di mare e genuinità. Vini bianchi morbidi, rossi caldi e di buon corpo con finale leggermente amarognolo e acidulo, caratteristiche che legano questi prodotti alle aree da cui sono ottenuti.
Il Bianco è ideale come aperitivo ma accompagna bene paste e risotti di pesce o verdure, minestre di verdure, e formaggi a pasta morbida; ottimo con la frittura di pesce (acciughe e calamari), pesci alla griglia, alla ligure con patate e olive, o leggermente salsati. Il Vermentino si abbina bene nelle insalate di mare, negli spaghetti alle vongole o con le arselle alla marinara, cozze alla spezzina e triglie alla genovese, ma anche nei piatti tipici della cucina ligure come le trenette al pesto, la cima alla genovese e le torte di verdure. Il Rosso trova il suo ideale accompagnatore nella carne: cima alla genovese, coniglio alla ligure, fricassea di pollo, carne allo spiedo e alla brace. Non disdegnano formaggi freschi vaccini.

Franco Demoro

I PRODUTTORI

Azienda agricola Valdiscalve – Cantina Vermenting
Località Reggimonti, Bonassola (SP) – www.vermenting.com

Azienda Agricola Ca’ du  Ferrà
Via Gavazzo 46, Bonassola (SP) – www.agriturismo-caduferra.it

Cooperativa agricoltori della Vallata di Levanto
Località Ghiare, Levanto (SP) – www.coopagricoltorilevanto.it

Ti potrebbe piacere anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *