Degustazione: gli spumanti di Peq Agri

Nel 2024 ha aperto i battenti il nuovo punto vendita di Peq Agri in via San Lazzaro 90 ad Andora, a poche centinaia di metri dal casello autostradale.

Il concetto è molto chiaro: offrire la possibilità di degustare i prodotti dell’azienda agricola in una struttura che dispone di un’ampia parte esterna, dedicata a degustazioni ed eventi, e di una parte interna dove è possibile acquistare tutti i vini di Cantina Lupi, frutta e verdura a Km Zero ma anche olio extravergine di oliva, lavorazioni di olive rigorosamente taggiasche, uova, conserve, marmellate, miele e formaggi di capra e pecora brigasca. Visto il periodo ci sarà anche la possibilità di acquistare cesti natalizi con ogni prodotto del gruppo, sicuro riferimento nel panorama agricolo della riviera ligure di ponente. Il nuovo punto vendita è aperto tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 17 alle 20; il venerdì pomeriggio poi è dedicato a degustare gratuitamente un calice di vino accompagnato da assaggini locali tutti home made: tutti i prodotti infatti, sono di fattura artigianale provenienti dagli orti Peq Agri coltivati nel rispetto assoluto della natura e dei suoi cicli: in poche parole una nuova boutique del gusto!

L’occasione sempre gradita è quella di incontrare il vulcanico imprenditore Marco Luzzati, titolare dell’azienda ed Alex Berriolo l’enologo artefice di tutti i vini, due amici con una passione in comune e la certezza che “fare buon vino è un mestiere, fare vino buono è un’arte”.

Si avvicinano le vacanze, periodo per degustare maggiormente bollicine, bollicine liguri si intende! E il gruppo può vantare oramai ben quattro spumanti prodotti con i tre metodi (Classico, Martinotti e Ancestrale) atti ad ottenere un bicchiere effervescente.

Il primo vino in degustazione è Zefiro prodotto con uva lumassina vinificato con il metodo più antico chiamato Ancestrale che non prevede l’aggiunta di zucchero, ma la rifermentazione in bottiglia del residuo zuccherino con il quale il vino è stato imbottigliato. Gli enzimi e i lieviti chiusi in bottiglia inibiscono la CO2 creando, come dicono i francesi, un “petillant” leggermente frizzante. È un vino non filtrato con ben evidenti i sedimenti dei lieviti esausti sul fondo della bottiglia; questi possono essere rimessi in sospensione agitando la bottiglia o lasciati sul fondo per avere un vino più limpido: alla vista si presenta velato, di un giallo paglierino intenso, mentre al naso emergono aromi di mela appena tagliata e agrumi. In bocca presenta una buonissima freschezza, persistenza con sentori di brezza marina, agrumi e lieviti appena accennati. Un vino per aperitivi estivi che ben accompagna bruschette al paté taggiasco, piccoli frittini, focacce e sardenaira.

Il secondo vino in degustazione è Andalora prodotto con Metodo Martinotti, dove la seconda fermentazione in massa del vino base è effettuata in contenitori di acciaio inox sotto pressione (autoclavi) a temperatura controllata. Il vino è prodotto da una vinificazione in bianco di uve rossese (lo stesso vitigno piantato a Dolceacqua), provenienti da una vigna a Cervo che guarda e respira mare. Il colore è un giallo paglierino scarico, con un perlage persistente e mediamente fine. Sentori di fiori, mela, pera, accenni di frutta rossa, macchia mediterranea e un invadente ma piacevolissimo sentore di mare. In bocca il vino è di medio corpo, caldo ma l’alcolicità è sopita dalle grandi acidità e sapidità che riporta al mar ligure e alla sua macchia mediterranea”. Un vino che racconta in maniera innovativa la Liguria, una Liguria effervescente, fresca e sapida, con un equilibrio e una beva davvero facile: attenzione che si finisce la bottiglia in un attimo!  Un vino per antipasti caldi di pesce, pesce crudo e anche una frittura.

Altro Metodo Martinotti è Andarosa, vino rosato da uve ormeasco coltivate nell’entroterra della Riviera a 600 m sul livello del mare, non tanto lontano però da non risentire del profumo del mare e della macchia mediterranea. Vino ammaliante nel suo colore corallo, con un perlage persistente e fine, dall’impatto olfattivo floreale e fruttato croccante, dove è riconoscibile la fragolina di bosco e la ciliegia. In bocca si presenta fresco, sapido ed equilibrato. Vino davvero ben riuscito, gastronomico, da abbinarsi a crostacei, insalate di mare, carni bianche e formaggi a pasta molle rigorosamente Peq Agri. I due medodo Martinotti sono prodotti nella versione Brut, senza zuccheri aggiunti, vini eleganti e di facile beva per il loro gusto secco, di forte acidità, per il tenore zuccherino equilibrato e per i loro profumi floreali, fruttati e di pane tostato.

Il metodo certamente più famoso e affascinante è quello della rifermentazione in bottiglia chiamato Metodo Classico che è alla base del quarto vino in degustazione, il Cervoclassico Vignamare (ottenuto da una vinificazione in bianco del vitigno Rossese piantato a Cervo) un’eccellente bollicina pas dosé che vanta 31 mesi di affinamento.

Per capire cosa vuol dire Metodo Classico e l’investimento economico che caratterizza ogni bottiglia di spumante, bisogna fare un piccolo inciso sulla produzione di tale metodo: si parte da un vino base ottenuto da una o più vendemmie, messo in bottiglia con una mistura di enzimi zuccheri e lieviti (chiamato tiraggio). La bottiglia, chiusa con il tappo a corona, viene lasciata coricata per alcuni mesi; in questa fase i lieviti aggrediscono gli zuccheri e, in un ambiente chiuso e saturo, si forma la cosiddetta presa di spuma, cioè la trasformazione di anidride carbonica e la formazione delle bollicine. Le bottiglie rimangono accatastate orizzontalmente per alcuni anni e durante questo lungo periodo avviene l’affinamento. Il sedimento si deposita su un fianco della bottiglia. Più la rifermentazione dello spumante è lenta, più le bollicine saranno fini e persistenti.

Terminato l’affinamento, le bottiglie vengono poste su appositi cavalletti, detti pupitres. Qui ha inizio una lavorazione chiamata remuage dove le bottiglie vengono scosse una ad una, ruotate di ¼ di giro e riposte sui pupitres, aumentandone gradualmente l’inclinazione. In questo modo i residui dei lieviti discendono nel collo e quindi sul tappo della bottiglia. Questa fase dura da 30 a 40 giorni, momento a partire dal quale le bottiglie si troveranno in posizione quasi verticale. Segue poi la sboccatura e la chiusura definitiva della bottiglia con un tappo di sughero e con la famosa gabbietta metallica per far sì che la pressione non espella il tappo.

Lo spumante Cervoclassico è tutto questo: brillante dal colore giallo paglierino scarico, con un’effervescenza fine e persistente. All’olfatto è intenso, elegante: note di frutta fresca a polpa bianca si susseguono con fiori bianchi, accenni di crosta di pane, e una piacevolissima nota iodata che richiama il mare. In bocca è caldo, di buona struttura, vellutato ed avvolgente, sorretto da un’acidità e sapidità incisive e taglienti. Vino che invita alla beva più volte, lasciando una bocca piacevolmente asciutta.

Ben si abbina a tutto pasto, da antipasti (di pesce, salumi e carpacci di carni) a primi anche elaborati e salsati; ottimo con uno zimino con bietole, ceci e costine di maiale e con una farinata rigorosamente con il cipollotto.  Ma è un vino che va oltre il mero abbinamento e ci riporta all’essenza dell’esperienza della tavola, al gusto e alla complicità!

Franco Demoro

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