Andora riscopre la sua perla: Tenuta Stampino

Il 28 febbraio scorso, il Consiglio Comunale di Andora, presieduto dal sindaco Mauro Demichelis, ha approvato all’unanimità la proposta di modifica del Piano Urbanistico Operativo (PUO) e l’aggiornamento del Piano Urbanistico Comunale (PUC) per l’ambito RE-Co23. Un passaggio fondamentale per il futuro della storica Tenuta Stampino, uno dei gioielli paesaggistici e culturali più significativi della Riviera Ligure di Ponente.

Situata in un’area di grande pregio ambientale, la Tenuta Stampino è molto più di un luogo: è un testimone silenzioso delle vicende storiche, artistiche e agricole che hanno attraversato Andora nei secoli. Il nuovo progetto punta a restituire valore a questo patrimonio, intrecciando tutela del paesaggio, recupero architettonico e sviluppo sostenibile.

Una storia che profuma di arte e natura

La villa, cuore della Tenuta, fu edificata nei primi decenni dell’Ottocento da Gian Stefano Musso, andorese di origine. In seguito, fu acquistata dalla famiglia Moreno di Bordighera, nota per aver fondato gli iconici Giardini Moreno. Fu proprio in questo contesto che, nel marzo del 1884, soggiornò il pittore impressionista Claude Monet, che rimase incantato dalla bellezza del paesaggio.

In una lettera alla moglie, Monet scrisse:

“Cara Signora, rientro da questa famosa valle di Andora, meravigliosa, ma molto stancante… […] Abbiamo camminato per tre ore senza vedere la fine della proprietà, una meraviglia: la villa a metà strada e gli alberi straordinari; la sommità del bosco è a 400 metri sul livello del mare e ovunque ci sono aranci, melograni… Il pranzo, pantagruelico e all’italiana, cucinato dai fattori, era delizioso, ve lo assicuro…”

Dopo essere passata alla famiglia Durand, la proprietà fu acquistata dal commendatore Giovanni Quaglia, che ne curò i vigneti, gli oliveti e la villa stessa. Nel secondo dopoguerra subentrò la famiglia Isnardi, che trasformò la tenuta in un’elegante riserva di caccia, mantenendone intatte le caratteristiche naturali.

Il futuro firmato Peq Agri

Nel 2021, la Tenuta è stata acquisita da Peq Agri, azienda agricola italiana fondata nel 2019. Da allora è stato avviato, in collaborazione con lo studio internazionale Alvisi Kirimoto, un ambizioso progetto di trasformazione della proprietà in un polo agricolo e turistico innovativo.

«Vogliamo creare un luogo vivo, aperto alla comunità e ai visitatori, dove agricoltura, natura e ospitalità possano dialogare in armonia», spiega Giorgio Guastalla, Presidente di Peq Agri. «Stiamo immaginando un centro capace di accogliere attività agricole e ricettive, ma anche esperienze immersive: visite guidate, laboratori, escursioni e avventure nel parco».

Il progetto prevede la creazione di oltre 100 posti di lavoro e l’incremento della produzione agricola: vino, olio extravergine, ortaggi, formaggi, oltre all’allevamento di ovini e caprini. A questo si affiancherà un resort di alta gamma, destinato ad accogliere turisti da ogni parte del mondo.

«Abbiamo l’ambizione di far rivivere un luogo simbolico per il territorio», aggiunge il CEO Marco Luzzati. «Guardiamo al passato per costruire un modello di crescita sostenibile e innovativo, fondato sulla qualità, sull’autenticità e sul rispetto della terra».

L’identità di Peq Agri

Peq Agri è già un nome di riferimento nel panorama agricolo e gastronomico ligure. Oltre alla produzione vinicola, che comprende le cantine Praié, Lupi, Guglierame e Berry&Berry, l’azienda coltiva ortaggi come le trombette e la cipolla Belendina (entrambi Presidi Slow Food), e produce olio EVO di alta qualità. Il laboratorio aziendale trasforma solo materie prime interne in formaggi, conserve e miele.

L’attività si estende anche al turismo rurale, con l’agriturismo di Tovo San Giacomo e la Terrazza Praié, dove si possono degustare i prodotti aziendali. Dal 2022 Peq Agri è entrata anche nel mondo dell’alta cucina con il ristorante Vignamare, premiato nel 2025 con la stella rossa e la stella verde MICHELIN.

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