Le Olive Taggiasche Liguri ottengono l’Indicazione Geografica Protetta (IGP)

Un riconoscimento europeo che tutela l’autenticità e il valore di un simbolo del Ponente ligure

È ufficiale: le Olive Taggiasche Liguri hanno ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP), a coronamento di un lungo percorso di tutela e valorizzazione di una delle eccellenze più rappresentative dell’agricoltura ligure.

Il nuovo marchio di qualità riconosciuto dall’Unione Europea certifica l’origine, la tracciabilità e le caratteristiche uniche delle olive della varietà Taggiasca, coltivate e lavorate esclusivamente nel territorio della Regione Liguria.
Si tratta di un risultato di grande rilievo per l’intero comparto olivicolo regionale, frutto di anni di impegno congiunto da parte dei produttori, delle associazioni di categoria e delle istituzioni. La cultivar Taggiasca, introdotta in Liguria dai monaci benedettini di Taggia intorno all’XI secolo, è oggi una delle varietà più apprezzate d’Italia. La sua polpa fine, il gusto delicato e la versatilità l’hanno resa protagonista sia dell’olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure, sia delle più rinomate preparazioni da mensa. Negli ultimi anni, tuttavia, la diffusione impropria del nome “Taggiasca” per indicare olive di diversa provenienza ha messo a rischio l’identità del prodotto e il lavoro dei produttori liguri.
Con il riconoscimento IGP, il nome “Olive Taggiasche Liguri” diventa oggi una denominazione protetta, riservata esclusivamente a olive coltivate, trasformate e confezionate in Liguria, secondo le regole stabilite dal disciplinare approvato.

Il disciplinare dell’IGP “Olive Taggiasche Liguri” definisce con precisione le caratteristiche del prodotto e le modalità di lavorazione, comprendendo diverse tipologie: olive intere in salamoia, denocciolate, in olio extravergine di oliva e paté di olive. Tutte le fasi — dalla raccolta alla trasformazione, fino al confezionamento — devono svolgersi nel territorio regionale, garantendo una filiera interamente ligure e una piena tracciabilità del prodotto.

 Il riconoscimento IGP non riguarda soltanto un prodotto, ma l’intero paesaggio olivicolo ligure, modellato da secoli di lavoro umano.
Gli uliveti terrazzati, i muretti a secco e le colline che scendono verso il mare rappresentano un patrimonio ambientale e culturale unico, che l’IGP contribuisce a preservare.«Questo risultato – sottolineano i promotori del progetto – è il frutto di un lavoro corale. L’IGP è un segno di riconoscimento per la qualità delle nostre olive, ma anche uno strumento concreto per sostenere l’agricoltura locale e contrastare l’abbandono delle campagne».

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