Antroposcene, Dolceacqua, San Biagio della Cima e Sodano diventano Museo a cielo aperto

Sabato 10 settembre nasce Antroposcene, Museo Etnografico diffuso a cielo aperto che accomuna Dolceacqua, Soldano e San Biagio della Cima, borghi dell’entroterra tra Bordighera e Ventimiglia. Visitare i percorsi di Antroposcene significa perdersi in una passeggiata esperienziale con strumenti di realtà immersiva direttamente sullo smartphone. Si potrà scoprire il paesaggio culturale che fonde la natura con le strutture rurali, raccontando la storia e le antiche tradizioni di queste terre. Trekking, cultura e storia, alla scoperta di un paesaggio fatto di architetture rurali, castellari, corti e anfiteatri in pietra, immersi nella macchia mediterranea, tra profumo di mirto, pini marittimi e rosmarino selvatico. 

Siamo in Liguria, in provincia di Imperia, nell’ultimo lembo della Riviera ligure di ponente, a pochi chilometri dal confine con la Francia nel primo entroterra di Bordighera. I sentieri di AntropoScene si snodano lungo le colline che circondano i bellissimi borghi di Dolceacqua, Soldano e San Biagio della Cima. Borghi da sempre legati da una comune identità storica e culturale: il cosiddetto PAESAGGIO CULTURALE capace di fondere la natura con le strutture rurali, raccontando la storia e le antiche tradizioni di queste terre.

 Trentaquattro chilometri di sentieri, 21 punti di interesse, 6000 anni di dialogo tra uomo e natura, infinite storie di un costrutto rurale da proteggere, natura e comunità che tornano protagonisti, antiche “nomeranze” che hanno nella pietra di Flysch l’elemento comune che unisce luoghi e persone.

Tra questi borghi dell’estremo ponente della Liguria, nell’entroterra tra Bordighera e Ventimiglia, si delinea così un nuovo paesaggio culturale, rivolto a trekker, studiosi di etnografia e sostenibilità ambientale, e amanti della natura. Su queste colline di pietra di Flysch, dove nel tempo gli insediamenti umani hanno generato nomi di luoghi, le “nomeranze” (antica voce ligure da cui la classica “numerata” o soprannome, come luogo di rilievo), nasce Antroposcene, uno spettacolare percorso a ritroso nel tempo, fino ad arrivare ai cambiamenti climatici, passando dai castellari fino ai greci, ai romani e all’epoca medievale. Partendo dalla mappatura di 21 beni di grande interesse storico, culturale, ambientale, Antroposcene racconta l’identità culturale di un territorio, dando voce al patrimonio materiale e immateriale dei tre borghi. Antroposcene è una nuova infrastruttura turistico-culturale, accessibile e gratuita, che verrà inserita nella ricca offerta del territorio per  diventare un prodotto di marketing turistico.

“Abbiamo fatto un enorme lavoro in rete, tra piccoli Comuni, con San Biagio della Cima e Soldano. Raggiungere questo risultato non era una cosa scontata – spiega il Sindaco di Dolceacqua, Fulvio Gazzola -. Lo scopo è quello di valorizzare il territorio in maniera diversa, per vivere all’aria aperta e in luoghi incontaminati, scoprire in modo digitale e inconsueto le origini del nostro territorio. Voglio ringraziare la Fondazione Compagnia di San Paolo e tutti coloro che hanno prestato il proprio contributo e la propria opera per arrivare a questo risultato, che è solo un inizio. Antroposcene è da oggi e per sempre un Museo aperto e gratuito”.

Un paesaggio basato sulla pietra, sui muretti a secco che hanno consentito il mantenimento dell’integrità di questi luoghi. “Antroposcene” porta gli spettatori alla scoperta della Liguria verticale, attraverso una narrazione sviluppata tra percorsi storici dedicati, valorizzati da supporti digitali, con l’utilizzo di dinamiche immersive e realtà aumentata, al fine di coinvolgere anche persone con ridotta capacità motoria, con una narrazione teatrale che trova la massima espressione in uno spettacolo che verrà proposto persino in teatri di altri territori.

 

IL FLYSCH

Il flysch è una successione di rocce sedimentarie clastiche che ha origini antiche, precisamente all’orogenesi, era in cui si formarono le catene montuose, costituita tipicamente da alternanze cicliche di livelli di arenaria e di argilla. Il termine, di origine svizzero che significa “china scivolosa”, è parte integrata della vecchia concezione del “ciclo della Geosinclinale”, elaborato tra la fine dell’800 e gli anni ’60 del ‘900, che prevedeva precise tappe nella formazione delle catene montuose. In particolare, il Flysch comprende i depositi sedimentari che si formano durante il processo deformativo con i sedimenti erosi dalla catena montuosa in corso di sollevamento. Nella moderna visione della tettonica a zolle, il Flysch corrisponde grosso modo alle successioni denominate di avanfossa e di thrust-top. Elemento caratteristico delle successioni di tipo Flysch è di essere deposto con notevole velocità di sedimentazione. In genere un Flysch si depone in ambiente marino tramite meccanismi deposizionali di tipo gravitativo: principalmente frane sottomarine e correnti di torbida.

Nelle Alpi liguri i flysch cretacei sono caratterizzati da tracce fossili peculiari, definiti Elmintoidi: piste fossili lasciate sul fondo marino da forme di vita epibentoniche presumibilmente limivore, viventi lungo l’interfaccia acqua/sedimento e conservatesi fossilizzate nei sedimenti litificati.

Su queste montagne nasce Antroposcene, per riavvicinare l’uomo alla natura che lo circonda e farlo ragionare sulla ricchezza che queste terre gli hanno donato. Terre antiche che contraddistinguono il nostro territorio da migliaia di anni che bisogna proteggere e rispettare, come fecero i nostri antenati, che su di esse hanno vissuto nonostante le difficoltà che offrono questi terreni aspri e ripidi. Con tanta forza di volontà hanno reso questi luoghi una culla perfetta per la civiltà umana, che ha saputo fondersi con la terra e raccoglierne i frutti senza rovinarla irrimediabilmente. Questo è Antroposcene: un museo etnografico a cielo aperto con percorsi guidati per riscoprire il bene prezioso che ci circonda.

 

INAUGURAZIONE TEATRALE

Sabato 10 settembre, dopo l’inaugurazione (ore 17:00) il Teatro della Tosse proporrà lo spettacolo a stazioni “Di Ulivi, Vigneti, Storie e Silenzio” (Testo e Regia Amedeo Romeo), uno spettacolo itinerante per raccontare i luoghi, le storie, le tradizioni e i personaggi del territorio. Uno spettacolo teatrale che è anche un trekking, lungo un percorso di 1,6 km, completamente immersi nei profumi dell’entroterra.

Come nella tradizione degli spettacoli a stazioni del Teatro della Tosse, attori e musicisti daranno un nuovo volto al paesaggio. Gli spettatori incontreranno, tra vigneti, ulivi, corti e anfiteatri naturali, i personaggi che nella storia hanno abitato questi luoghi: un doganiere che sogna prima o poi di poter incontrare uno dei leggendari contrabbandieri che si aggiravano lungo il confine; un soldato francese innamorato dell’Italia che dirà addio in musica alla sua compagna; una nobildonna appassionata di rimedi naturali; un giovane pescatore di coralli; una vignaiola orgogliosa dell’unicità dell’allevamento della vite di Dolceacqua; un vecchio ritorto come gli ulivi di cui si prende cura.

Storie e canzoni che accompagneranno il pubblico fino ad affacciarsi sulle calanche delle Terre Bianche per un omaggio al silenzio con le voci del Ring Around Quartet.

Per scegliere e dare voce ai personaggi l’autore Amedeo Romeo ha incontrato uno dei maggiori conoscitori della storia e dell’arte del ponente ligure, Alessandro Giacobbe, cui si devono tutti i racconti cui sono ispirati i testi.

 

Antroposcene è un progetto nato dalla sinergia tra i Comuni di Dolceacqua, San Biagio della Cima e Soldano, ETT Solutions, il CAI di Bordighera e la Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, realizzato grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo (Bando In Luce).

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