Ranzo: 2000 anni di olio e di vino

Non è ancora montagna, ma non è più pianura, e proprio per questo, sin dall’antichità, Ranzo ha avuto un ruolo strategico in Valle Arroscia, quello di crocevia per gli scambi commerciali tra costa e Alpi.

Una posizione privilegiata che ha arricchito il borgo al punto che, nel 1233, fu tra i promotori della fondazione di Pieve di Teco che, nelle intenzioni, doveva essere un semplice punto di raccolta e di partenze per le merci in partenza e in arrivo dal Piemonte.

Quella di Ranzo è storia antica di almeno 2.000 anni (ma ci sono testimonianze della presenza dei liguri ingauni risalenti a qualche millennio prima), un comune formato da 21 borgate e frazioni, che oggi è diventato una delle capitali dell’oliva Taggiasca, e, quindi dell’olio extravergine. E del vino, Pigato soprattutto, ma anche Rossese. A testimonianza dell’importanza storica del borgo rimangono i pochi ruderi del castello, un tempo a guardia del passo di Calabria. Vale la pena di visitare la parrocchiale di San Donato, con una crocifissione attribuita a Orazio de Ferrari e un polittico di Raffaele de Rossi, e la cappella della Madonna della Misericordia che, al suo interno, custodisce una bella statua in marmo della Vergine, attribuita a Francesco Maria Schiaffino, uno dei grandi scultori del Rococò genovese. Ranzo, però, è anche il paese di origine di una famiglia di rinomati artisti che operarono nella Liguria di Ponente – quella dei Guido – con Pietro e Giorgio, padre e figlio, che hanno lasciato numerose opere di grande pregio in diversi comuni dell’imperiese e nella stessa Ranzo. Proprio ai Guido è dedicato un piccolo, ma suggestivo museo, nella “casa dei frati”, in località Parrocchia. Il capolavoro di Pietro Guido, però, è l’affresco, realizzato tra ‘400 e ‘500, nella chiesa di San Pantaleo, lungo la strada che da Ranzo porta a Borghetto d’Arroscia. San Pantaleo, medico, protettore dei viaggiatori, doveva proteggere la vallata da contagi ed epidemie. La chiesa, in origine protoromanica, dell’XI secolo (è ancora visibile l’abside dell’epoca), è stata ristrutturata in varie epoche. La seconda navata e il portico sono di origine tardo medievale, mentre nel ‘700 venne nuovamente trasformata, rendendo l’interno un’unica grande sala. Il portico ha capitelli lavorati, con volti umani, attribuibili agli abili scalpellini di Cenova.

Marco Rovere è un appassionato cultore di storia e storie del suo borgo e dell’intera Valle Arroscia: “È da presumere che un tempo Ranzo avesse più frantoi e mulini ad acqua, probabilmente l’Arroscia aveva una portata ed una forza maggiori, e qui si macinava quanto coltivato in valle. Oggi il grano è pressoché sparito, i terreni sono coltivati principalmente a vite e olivo e la tradizione “frantoiana” è tuttora viva (…)”. In effetti Ranzo, poco più di 500 abitanti, conta ben 9 cantine, considerate tra le migliori per Pigato e Rossese (fa parte della prestigiosa associazione delle Città del Vino), senza contare che vi sono vigneti di aziende vitivinicole che hanno la loro sede fuori Ranzo. Proprio il turismo del vino rappresenta una nuova fonte di reddito per il paese che, tra l’altro, può contare su una ristorazione diffusa per tutti i palati e per tutte le tasche, dai locali citati dalle migliori guide gastronomiche, alle trattorie di campagna e agli agriturismi che offrono i piatti della vera tradizione ligure.

E a proposito di tradizioni a tavola, non si possono non citare due grandi classici della cucina di Ranzo: le lumache in umido, cotte nel pigato e con i sapori delle aromatiche, e le “scarpette”, le verdure ripiene. Proprio le lumache sono state le protagoniste di una delle più antiche sagre del Ponente, organizzata un tempo a Costa Bacelega.

“Lumache e verdure ripiene sono tra le nostre bandiere gastronomiche, zucchine, fiori di zucca, cipolle, peperoni, sono un trionfo di sapori. Non si fa più una sagra, ma sono sulle tavole delle nostre case e si possono trovare nelle nostre trattorie, assieme al ‘fritto dell’orto’, le verdure in pastella, invitanti e golose”, aggiunge ancora Rovere. Grazie ai paesaggi, al cibo, all’aria, alla possibilità di fare passeggiate a piedi, in bicicletta, a cavallo, Ranzo è stato “scoperto” anche dagli stranieri che hanno acquistato e ristrutturato antiche case, ma anche da molte famiglie che hanno scelto l’entroterra (a pochi chilometri dal mare) per vivere in un ambiente a misura d’uomo e di bambino, visto che la scuola elementare è una delle poche nell’entroterra a praticare il tempo pieno.

Non mancano, ovviamente, agriturismi e B&B per chi volesse trascorrere una vacanza immerso nella natura. Un borgo (ma sarebbe meglio, forse, usare il plurale) ideale, insomma, per scoprire la Liguria di Ponente più vera, quella della collina, dove trascorrere una giornata tra gusti antichi, paesaggi mozzafiato, bellezze storiche e artistiche.

A proposito, Ranzo è formato dal capoluogo Borgo di Ranzo, dalla frazione di Costa Bacelega e dalle ventun borgate storiche di Araca’, Arma, Bacelega Parrocchia, Bonfigliara, Calabria, Canata, Caneto, Conio,Costa Parrocchia, Degolla, Faldo, Fantinone, Favari, Martinetto, Molino, Oliveto, Piazza, Ponterotto, Ricci, Stra’ e Villa. E tutte meritano una visita…

Stefano Pezzini

RANZO GOURMET

(A cura della redazione)

Come ben spiegato nell’articolo di Stefano Pezzini Ranzo può a giusta ragione considerarsi una delle capitali dell’Olio e soprattuto del Vino del Ponente Ligure.

Per quanto riguarda l’olio vi segnaliamo lo storico Oleificio Verda attivo fin dal 1831. Da allora sono passate le generazioni, si sono evolute le tecnologie passando dal frantoio a pietra all’attuale frantoio a ciclo continuo in acciaio inox ma quella che è rimasta invariata è la passione della famiglia Verda. Il timone è ora passato a Paola Verda che ha scelto di tornare in Liguria e occuparsi del frantoio dopo una lunga esperienza in un altro settore in Piemonte. L’accurata selezione della materia prima, l’esperienza e l’impegno della famiglia Verda nell’intero corso della lavorazione sono le caratteristiche di questa piccola realtà che tende alla valorizzazione sempre più attenta del suo olio extravergine di oliva. Nel frantoio Verda l’olio può essere acquistato già confezionato, ma è anche possibile, da novembre a gennaio, assistere direttamente alla lavorazione e procedere all’acquisto del prodotto appena ottenuto. La sede si trova al centro del borgo di Ranzo e nel punto vendita sono presenti anche i prodotti che da diversi anni la la signora Alda e la figlia Paola selezionano e curano direttamente: olive taggiasche in salamoia, pasta di olive, pomodori sott’olio, ecc. Troverete anche dei raffinati cesti regalo di grande qualità, con prodotti scelti con cura e confezionati in un elegante confezione. Per maggiori info www.oleificioverda.it Borgata Canata 31-33 Ranzo tel. 0183.318014.

Arrivando a Ranzo e salendo verso una delle sue tante frazioni si capisce subito l’importanza della vite nell’economia del paese e la visita ad una cantina è una tappa obbligata. Proprio di fronte al Comune si trova la sede dell’Azienda Agricola A Maccia. Carlotta e il marito Fulvio mandano avanti l’azienda di famiglia che oggi è costituita da 12 ettari di terreno coltivati quasi esclusivamente a vigneto e oliveto immersi nella macchia mediterranea. A Maccia si distingue per la produzione di uva di elevata qualità nel pieno rispetto della natura, nella convinzione che il futuro sia legato alla salvaguardia dell’ambiente naturale e che solo curando al meglio e nei minimi particolari ogni aspetto del processo produttivo si possano ottenere uve eccellenti e quindi vini di ottima qualità. Da sempre l’azienda punta ad una produzione di vini e olio extravergine d’oliva di qualità, rivolgendo costantemente la massima cura ad ogni suo prodotto, nel pieno rispetto del territorio e delle sue antiche tradizioni. L’azienda si caratterizza per essere una “azienda in rosa”: quattro generazioni di “donne in vigna” che, con motivazione e competenza si sono prese cura del territorio salvaguardando l’ ambiente e le produzioni tipiche della zona. Attualmente Carlotta e Fulvio producono i tipici vini liguri DOC: 2 tipologie di Pigato, Vermentino, Rossese, Ormeasco e Ormeasco Sciac-trà e un olio extravergine di oliva monocultivar taggiasca. Inoltre A Maccia è anche agriturismo; quattro appartamenti indipendenti tra loro affacciati sul torrente Arroscia dove si possono trascorrere giornate in completo relax a stretto contatto con la natura ed i suoi colori. L’offerta è completata dall’organizzazione di ottime degustazioni di vini e olio, visite guidate sui sentieri che si snodano tra vigneti e oliveti aziendali e itinerari naturalistici. Per maggiori info: www.amaccia.it tel. +39 366 9022107 oppure +39 328 0176445.

Abbandonando la strada principale e salendo verso frazione Canneto ecco l’Azienda Agricola Paolo Deperi. Iniziata nel 1800 dal capostipite Clemente, oggi l’attività agricola viene portata avanti dal pro-nipote Paolo Deperi e dal padre Pierluigi insieme al giovane enologo Andrea Magliano. La produzione è sviluppata su tre vigneti caratterizzati da microclimi completamenti differenti uno dall’altro, essendo situati in aree geografiche distinte: Tenuta Colombera, due ettari di terreno affacciati sul mare coltivati a Vermentino nel territorio tra Alassio e Albenga, qui Ranzo, dove la zona collinare e la composizione del terreno esaltano al massimo le caratteristiche del vitigno Pigato. Nella zona montana è presente il vigneto di Rezzo con il suo splendido e antico castello teatro di leggende, dinanzi al quale sono presenti i terrazzamenti di uva Ormeasco. La produzione vinicola include i classici vini della Liguria di Ponente, sia nella versione Classica che in quella Superiore: i  bianchi Pigato e Vermentino ed il rosso Ormeasco di Pornassio, con i suoi vitigni che si estendono nella Valle Arroscia. Durante il 2023 è stato portato a termine un’importante intervento di recupero della Tenuta Colombera tra Albenga e Alassio in cui vengono proposte degustazioni e percorsi enogastronomici. E a breve si terrà l’inaugurazione del ristorante con al comando della cucina Chef Andrea Masala. Per info www.deperi.eu tel. 3775733715.

Continuando sulla strada ecco, in Località Costa Parrocchia, l’Azienda Agricola Alessandri, con una superficie di 6 ettari interamente coltivati a vigneto. La coltura dei vigneti è tirata a Gujot, con tipica struttura a terrazza adagiata sulle colline argillo-calcaree ad un altitudine che varia tra 280 e 400 metri s.l.m. ed un ottima esposizione al sole. Su questo territorio, morfologicamente complesso, Massimo Alessandri lavora e produce vini che hanno conosciuto una crescita straordinaria tanto da essere egli stesso considerato uno dei più affidabili vigneron della regione che con passione e dedizione insegue i migliori standard qualitativi delle uve. Nella cantina si trovano tutte le più attuali tecnologie enologiche impiegate nel massimo rispetto di quelle che sono le più storiche e solide tradizioni locali.  Prima dell’affinamento in bottiglia, la maturazione delle uve per alcune qualità di vino come Viorus, Seiana e Ligustico, avviene in botti di rovere francese da 600 litri; mentre per altre, come Vermentino e Pigato, vengono usate le più moderne vasche di acciaio inox a temperatura controllata. Vi consigliamo di prenotare una degustazione o di assaggiare i suoi vini nel ristorante di famiglia, il Pernambucco di Albenga, da quarant’anni una delle eccellenze della ristorazione locale. Il recente rinnovo della sala ha portato freschezza a questo bel locale accogliente. Luciano Alessandri, in sala con il figlio Massimo e Nicoletta con Ivana in cucina, accolgono gli ospiti con le loro specialità, dove sono coniugati al meglio i sapori dei prodotti degli orti della piana di Albenga con il miglior pescato del Mar Ligure. Per maggiori informazioni: www.massimoalessandri.it Tel 0182 53458.

Salendo ancora, in frazione Bonfigliara, troviamo La Casetta S.S. Società agricola. Nata nel 1960 grazie all’intuizione di nonno Pin, tra i primi a comprendere che il Pigato in questo lembo di terra dà il massimo, la cantina è ora nelle mani di Giada, nipote del fondatore insieme alla mamma Lorena. Le uve vengono selezionate e vendemmiate a mano e in cantina, anche se con l’uso di mezzi e tecnologie moderne, i vini vengono prodotti come una volta, secondo il metodo tradizionale, macerazione sulle bucce e lieviti indigeni, mantenendo il più possibile integri i profumi, i colori e gli aromi che da sempre li caratterizzano.  Giada crede fortemente in una viticoltura naturale senza diserbanti, pesticidi e prodotti di sintesi. La produzione comprende naturalmente il Pigato, ma anche Vermentino, Rossese, Ormeasco e Granaccia e un passito di Pigato. La sede della cantina si trova in un anfiteatro naturale dove le vigne sono uno spettacolo da non perdere. Vi consigliamo di prenotare una degustazione in vigna dove potrete verificare di persona la passione che muove questa famiglia: come riportato sul bel sito la filosofia aziendale è ben riassunta dalle parole di Nonna Angela: “il vino è come un bambino piccolo, va seguito tutti i giorni”  Per maggiori info: www.lacasettadiranzo.it Tel. 334 3799082.

Se volte degustare i vini di Ranzo in loco l’offerta di ristorazione è varia e di qualità.

Per gli amanti degli agriturismi vi segnaliamo La Fattoria della famiglia Plando nel borgo di Costa Bacelega. Dall’azienda agricola sorta negli anni ‘60 nel 1998 apre l’agriturismo portato avanti dalle sorelle Sandra e Marisa. Lo splendido giardino è pronto ad accogliervi per una giornata di immersione nella natura e per un percorso nei piatti della tradizione ligure, preparati con la cura di un tempo e soprattutto con ingredienti selezionati e di altissima qualità, provenienti per la maggior parte dall’azienda agricola. Il menu varia a seconda delle stagioni, scegliendo prodotti a km zero, garantendo agli ospiti la salubrità di cibi coltivati in modo naturale.  I piatti più amati sono quelli della tradizione contadina, preparati con ingredienti semplici, ma molto saporiti, quali la buridda di stoccafisso, la torta di cioccolato e molti altri. L’azienda agricola è da anni punto vendita “Campagna Amica” e fa parte della filiera “A Km Zero, dal produttore al consumatore”. Qui potrete acquistare ortaggi di stagione da agricoltura rigorosamente biologica, olio extravergine di oliva taggiasca e aglio di Vessalico. Dal 2005 è anche Fattoria Didattica: che accoglie numerose scolaresche che vengono per conoscere gli animali e sperimentare la vita contadina. Lasciatevi conquistare dalla simpatia di Marisa e Sandra che vi faranno dimenticare lo stereotipo dei liguri che non sanno accogliere i turisti. Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.agriturismolafattoria.com Tel. +39.3384426766.

Se siete invece alla ricerca di un ristorante gourmet fermatevi al Gallo della Checca, posizionato sulla strada principale poco prima di entrare in Ranzo salendo da Albenga: un ristorante dove gustare i sapori più classici e autentici tra Liguria e Piemonte dall’ormai lontano 1986. Lo chef e gestore Ugo Vairo si occupa con passione e amore della cucina e la socia Renata Siboni accoglie gli ospiti in sala e prepara i dolci e il pane, tutto rigorosamente “fatto in casa”. Il tartufo è l’emblema di questo ristorante, a tal punto da renderlo il “ristorante del tartufo”.  I pregiati funghi ipogei utilizzati in ogni piatto provengono quasi esclusivamente dalla tartufaia di proprietà che lo chef sarà felice di farvi visitare. Il menù spazia dai Ravioli di “zibello Ranzo senza ritorno” al fondo bruno con tartufo alla Faraona marinata al Vermut con frutta flambè al Trancio di Morro declinato con carciofi e Bagna Cauda. Ottima anche la selezione di vini con etichette liguri come il Vermentino, il Pigato e l’Ormeasco, piemontesi, nazionali e bollicine dei cugini francesi. L’atmosfera, squisitamente familiare e il locale arredato con gusto ed eleganza, che ricorda la passione per la bicicletta dei proprietari, completano l’esperienza al Gallo della Checca di Ranzo. Vi anticipiamo già che sul prossimo numero di Liguria Food troverete un resoconto dettagliato sulla cena trascorsa in questo ristorante. Per info: tel. 0183 318197  www.ilgallodellacheccaranzo.it

 

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