Val Trebbia, entroterra da Nobel!

Percorrere la statale 45 da Genova verso il piacentino, significa immergersi in uno dei più suggestivi polmoni verdi della Liguria, fra faggete, castagneti secolari e boschi misti. Il piccolo borgo di Montebruno, paesino di 240 abitanti con profonde radici nella storia, è incastonato tra queste montagne nel punto in cui il Trebbia affianca la strada statale. Fra i più puliti e selvatici del genovesato, il corso d’acqua scorre incuneato nella valle disegnando anse profonde che ricordano i grandi fiumi di altri continenti. Ernest Hemingway, premio Nobel per la letteratura, transitando nel 1945 in qualità di giornalista al seguito di una colonna motorizzata di truppe della liberazione, aveva trovato qui il luogo ideale per soddisfare la sua grande passione per la pesca.  In suo onore, la riserva di Gorreto e il vivaio di Rovegno appena riaperti, saranno intitolati a lui, che, secondo la leggenda, avrebbe definito la Val Trebbia “la valle più bella del mondo”.

Il borgo di Montebruno affianca la strada statale, lo stradone di origine napoleonica, quasi a proteggerla, con le case a formare due brevi murate da entrambi i lati. Un poderoso ponte risalente al 1400 porta al Santuario di Montebruno e all’annesso Convento degli Agostiniani Eremitani. Nell’antico refettorio dei monaci è rappresentata un’ultima cena molto ben conservata, nella quale gli studiosi hanno riconosciuto la riproduzione del Sacro Catino. Davanti all’immagine di Gesù Cristo è rappresentata questa preziosa reliquia medievale, conservata nella cattedrale di Genova, che in passato fu scambiata per il Sacro Graal.

Tutto il complesso è stato oggetto di un restauro realizzato dalla Regione razionalizzando la grande collezione di arredi, oggetti e utensili antichi raccolti negli anni dal Rettore del Santuario. È nato così un vero e proprio museo della cultura contadina, che spazia dalla ricostruzione di una cucina di campagna, fino all’allestimento di spazi dedicati a vari mestieri del passato. E’ qui che la Regione Liguria ad inizio luglio ha presentato il progetto Ma se ghe pensu-Torna a vivere in Liguria. Un piano ambizioso  che si prefigge un duplice scopo: combattere lo spopolamento dell’entroterra e valorizzarlo per attirare flussi turistici. È stato presentato un atlante di prodotti tipici a cura di Genova Gourmet arricchito dalle specialità salate di Montebruno, da vini provenienti dall’intero arco ligure e da spritz proposti utilizzando come base prodotti di aziende dell’entroterra: l’inedito liquore di zafferano, il succo alle fragoline di bosco e petali di rosa e i liquori al basilico e alla ciliegia. Ricordiamo che Liguria Gourmet è il marchio collettivo geografico per la ristorazione ligure ideato, registrato e garantito dalla Regione Liguria e dal Sistema Camerale Ligure, per valorizzare e tutelare l’eccellenza e tipicità della gastronomia locale, certificando la “Vera Liguria nel piatto”.  Ed è stata l’occasione per scoprire il chiostro con la mostra fotografica sulla natura del Parco dell’Antola, la mostra dedicata al poeta Firpo e gli interessantissimi pannelli sui personaggi celebri transitati nella nostra regione come Frank Sinatra, Evita Peron o Albert Einstein. Il premio Nobel per la fisica rimase stregato dalla Val Trebbia quando sedicenne da Pavia si mise in cammino verso il mare di Genova, imboccando l’antica via del sale medievale. Attraversò a piedi l’Appennino e proseguì per il territorio oggi tutelato dal Parco dell’Antola e raggiungere Nervi dopo qualche giorno di marcia a trovare lo zio materno. Un percorso di 48 kilometri che il Parco Naturale Regionale dell’Antola ha ripristinato. Un sentinero, ricco di punti panoramici e indicato con una segnaletica a lui dedicata: il “Sentiero di Einstein”. 

E’ stato bello rivedere la  Corriera Rossa, l’autobus Fiat 626 Rnl descritta in alcuni versi dal poeta Giorgio Caproni ritornare a percorrere la Statale 45 della Val Trebbia, unico mezzo a collegare la costa alla Pianura Padana negli anni del dopoguerra. Per maggiori informazioni sui percorsi e gli itinerari della Val Trebbia vi consigliamo di visitare il sito www.parcoantola.it.

SOPHIE BLANCHARD E L’ATTERRAGGIO DI FORTUNA

Montebruno viene ricordata anche per Sophie Blanchard, audace pioniera dell’aeronautica. Il 15 agosto 1811, a causa dei forti venti, la viaggiatrice francese, partita da Milano a bordo della sua mongolfiera, fu spinta sui cieli della val Trebbia dove riuscì ad atterrare in un bosco non lontano da Montebruno. Dopo una notte travagliata, al mattino fu soccorsa dai contadini locali fra lo stupore generale: venne infatti scambiata per la Madonna apparsa a Montebruno nell’estate del 1478.

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