I vini liguri nella prossima Guida di SlowWine

Sta per uscire Slow Wine, la guida ai vini italiani di Slow Food. Il volume sarà presentato all’interno di Food&Book dal 13 al 16 ottobre 2017, a Montecatini Terme, la città termale immersa nel cuore della Toscana, a pochi minuti da Firenze e Lucca. Nella guida sono recensiti 1500 produttori di vino. Della manifestazione di Montecatini parleremo nei prossimi giorni, ma intanto pubblichiamo l’anteprima che la guida dedica alla Liguria.
Avanti Liguria! La lettura dell’andamento del settore vitivinicolo infonde fiducia, la spinta a far crescere i vini da vitigni autoctoni non si arresta, anzi fa proseliti, e il potenziale enologico della regione si fa strada dopo aver rinnovato la sua fisionomia, oggi affidabile e vitale: i vini, in particolare i bianchi, lontani dal cliché di prodotti pronti, di ruffiana morbidezza e facile beva, stanno vivendo un vero e proprio stato di grazia. Sia i Vermentini delle due Riviere sia i Cinque Terre si esprimono con una soggettività che rimanda all’identità del territorio e alla visione del vignaiolo, e così è anche per il Pigato, che per di più, in certe interpretazioni, si rivela vino longevo capace di sorprendere, mentre il Rossese di Dolceacqua sta vivendo una fase di pieno rinascimento. Oggi la situazione vitivinicola ligure è più matura e stabile: lasciata alle spalle una certa discontinuità produttiva, sempre più aziende si stanno conquistando un’ottima reputazione a prescindere dall’annata o dalla singola etichetta. Rimangono, con le debite eccezioni, la proverbiale, radicata individualità e lo scarso senso di appartenenza regionale, che non favorisce l’elaborazione di una visione comune. Positivo invece l’avviamento di un percorso verso una maggiore sostenibilità della viticoltura. A parte la diffusione, ancora contenuta, di metodi di coltivazione quali il regime biologico o biodinamico certificati, si segnala, da parte di numerose aziende, una maggiore attenzione verso gli equilibri presenti in natura, che si concretizza nel ricorso a inerbimenti e pacciamature, e nell’eliminazione o nella riduzione al minimo dell’uso dei prodotti sistemici. Al di là di questi importanti sviluppi, va considerata l’annata: il millesimo 2016 – il 2015 aveva già regalato grandi soddisfazioni – ricorda l’ottimo, indimenticato 1990. La stagione è stata caratterizzata dai mesi di maggio e giugno insolitamente piovosi, con temperature inferiori alla media, seguiti da un’estate, partita davvero solo nel mese di luglio, che è stata calda, asciutta, con isolate precipitazioni occasionali e un’utile escursione termica tra il giorno e la notte, che ha favorito lo sviluppo di una buona acidità. Se la brillante annata ha inciso sul pregio delle uve, meno ha fatto sul versante della quantità, che è rimasta stabile o in certi casi ha subito leggere flessioni. Avanti Liguria! La strada intrapresa è quella giusta.

VINO SLOW

Riviera Ligure di Ponente Pigato 2016, Cascina delle Terre Rosse

Solarancio 2015, La Pietra del Focolare

Cinque Terre 2016, Luciano Capellini

Rossese di Dolceacqua Sup. Posaù 2015, Maccario Dringenberg

Riviera Ligure di Ponente Pigato 2016, Maria Donata Bianchi

Colli di Luni Vermentino Il Maggiore 2016, Ottaviano Lambruschi

Rossese di Dolceacqua 2016, Terre Bianche

Riviera Ligure di Ponente Pigato Sogno 2015, VisAmoris

GRANDE VINO

Riviera Ligure di Ponente Pigato U Baccan 2015, Bruna

Cinque Terre Pergole Sparse 2016, Cantina Cinque Terre

Rossese di Dolceacqua Galeae 2016, Kà Manciné

Cinque Terre Sciacchetrà Ris. 2012, Possa

Harmoge 2012, Primaterra

VINO QUOTIDIANO

Riviera Ligure di Ponente Pigato 2016, Deperi

Riviera Ligure di Ponente Pigato 2016, Du Nemu

Colli di Luni Vermentino Pianacce 2016, Giacomelli

 

Fonte: liguriaedintorni.it

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