Una regione nella regione: il Parco Naturale del Beigua

di Gilberto Volpara

Nove paesi più una fetta importante del Comune di Genova per un’estensione totale di quasi 40 mila ettari. Sintesi del territorio conosciuto come Beigua che va oltre il semplice appellativo di Parco naturale regionale. Tra i territori di Arenzano, Campo Ligure, Cogoleto, Masone, Rossiglione, Sassello, Stella, Tiglieto, Varazze e parte della città capoluogo vive la più vasta area naturale protetta della Liguria.
Patrimonio geologico – Un gioiello in grado di custodire gelosamente la storia geologica della regione raccontata attraverso affioramenti rocciosi, mineralizzazioni, giacimenti fossiliferi e spettacolari forme modellate senza sosta per effetto degli agenti esogeni. L’eccezionale patrimonio geologico, nel marzo 2005, ha consentito al comprensorio del Beigua l’entrata nella rete internazionale in qualità di Geoparco Europeo e Mondiale. Nel novembre 2015, lo stesso territorio, è stato riconosciuto come sito Unesco e inserito nella prestigiosa lista dei Geoparchi Globali. Tuttavia, il Beigua non si esaurisce nella sua stupefacente geodiversità.
Un mare di verde – Si tratta uno spettacolare balcone formato da montagne che si affacciano sul mare, 26 chilometri di crinali montuosi, a due passi dalla riviera, che racchiudono praterie e preziose zone umide d’alta quota, fitte foreste di faggi, roveri e castagni, pinete a pino marittimo e lembi di flora mediterranea: un mosaico che rende l’area naturale una delle zone più ricche di biodiversità della Liguria.
Geoturismo – Quel contesto, però, risulta ideale anche per la passione escursionistica: una fitta rete si sviluppa per circa 500 chilometri garantendo bellezze ambientali e storico -culturali di primo livello. Li chiamano i monti del mare, quelli in cui sfogli un magnifico libro dove sono raccontate la storia dell’uomo e della natura. Addirittura 3 le tappe dell’Alta Via presenti all’interno del Geoparco: la numero 19 Passo del Giovo – Prariondo, la 20 Prariondo – Faiallo; la 21 Faiallo – Passo del Turchino. Tutte caratterizzate da pendenze non troppo elevate e percorribili agevolmente anche da escursionisti non particolarmente esperti. Habitat naturale di caprioli, lepri, tassi, aquile, picchi, allodole e altri passeriformi tipici delle praterie montane. Inoltre, l’ente Parco ha realizzato “sentieri natura”, “sentieri cultura” e percorsi tematici attrezzati: “Ogni percorso è supportato da pannelli e materiali divulgativi che consentono al visitatore di conoscere ed apprezzare al meglio alcuni degli elementi naturalistici, storici e culturali visibili lungo il tracciato prescelto” spiega il presidente Daniele Buschiazzo.
Outdoor – Infine, l’ampia offerta degli sport all’aria aperta: paradiso di mountain-bike, meta straordinaria per rilassanti passeggiate a cavallo e nel tratto compreso tra la vetta del Monte Beigua e Prariondo è fruibile una “palestra” attrezzata sull’orienteering. Al confine tra le province di Genova e Savona, poi, diversi e panoramici risultano i percorsi in cui praticare nordic walking e trail-running. Ampie risorse anche per canyoning, palestre d’arrampicata, bouldering nonché difficili vie alpinistiche, aperte da esperti locali, o voli mozzafiato con il paragliding.
Vivere il Parco – La vera chicca, però, in maniera collaudata, con un incremento della qualità maturato in maniera costante negli ultimi lustri, lungo i sentieri del Beigua giunge dalle prelibatezze gastronomiche testimoni della ricchezza rurale con forme di ospitalità diffusa offerte ai visitatori. “L’area protetta e il territorio offrono appuntamenti e motivi di interesse in tutte le stagioni dell’anno attraverso itinerari, sport dell’outdoor e accessibilità per persone con mobilità ridotta o disabilità” conferma Daniele Buschiazzo, presidente del Parco. Qui l’ultima sfida fa rima con “Gustosi per Natura”. Lo slogan è chiaro: “Il turismo sostenibile passa anche dai sapori e profumi delle produzioni agroalimentari”.
Bontà – Attualmente, i prodotti della filiera agroalimentare del Parco Beigua sono addirittura 125 e perché queste eccellenze siano gustate da una porzione costantemente maggiore di utenti sono addirittura 29 i produttori che portano avanti ogni giorno tradizioni antiche assicurando una costante attività di presidio. La lista va da biscotti a dolci, da miele a confetture, dallo sciroppo di rosa ai formaggi, fino a salumi, amaretti, birre e perfino zafferano. “Il marchio creato dal Parco vuole sottolineare il legame tra l’area protetta e le lavorazioni agroalimentari locali. Valorizza la tipicità e la stagionalità, riconoscendo l’importante ruolo di arricchimento della biodiversità del territorio. Il contrassegno è assegnato a prodotti freschi e trasformati di origine locale, provenienti all’origine dai comuni appartenenti all’area protetta” spiegano i vertici dell’ente. I prodotti “Gustosi per Natura” possono essere acquistati negli esercizi commerciali del territorio, alcuni anche nelle catene della grande distribuzione, o degustati nei ristoranti e agriturismi locali.
Consiglio – L’invito che giunge dal Beigua non ha bisogno di ulteriori spiegazioni: “Per conoscere davvero la storia di ciascun prodotto, vale la pena di recarsi direttamente dai i nostri produttori. Solo lì potrà essere compresa la passione che mettono nel racconto del loro lavoro emozionandosi con il gusto delle singole produzioni”.

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